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L’esilarante favola musicale, scritta da Toni Fornari, racconta le rocambolesche vicissitudini della vita di una delle personalità romane più celebri tra l’800 e il 900.

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Figlio di un umile falegname, Adriano Bennicelli (interpretato da Pietro Romano) è conosciuto da tutti come il Conte Tacchia per la curiosa abitudine di lasciare sotto i mobili traballanti dei cunei di legno (in dialetto romano le tacchie, appunto).  Acquisito il titolo di conte grazie al duro lavoro del padre nel commercio del legname, Tacchia, sfaticato e fannullone, ha un unico obiettivo: entrare a far parte dell’aristocrazia romana ed avere finalmente il sangue blu.

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Da qui hanno inizio le sue tragicomiche disavventure che lo porteranno prima ad accompagnarsi con quella che crede essere una Contessa e che invece si rivelerà solo un’attrice e poi a scontrarsi definitivamente con la dura realtà di una nobiltà romana ormai rozza e decadente. Come svegliatosi da un sogno, Tacchia si renderà conto di amare invece la bella ed autentica Nina, umile popolana che l’ha sempre corteggiato.

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Lo spettacolo, che vede protagonisti Pietro Romano nei panni del Conte Tacchia e il grande Maurizio Mattioli nelle vesti del Principe, è una brillante commedia musicale.

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La freschezza dei ballerini in scena, la bravura indiscussa degli attori insieme alle musiche originali del maestro Enrico Blatti, cantate ed interpretate sorprendentemente bene dagli stessi protagonisti, rendono lo spettacolo interessante e l’atmosfera coinvolgente. La dinamicità delle scenografie mobili contribuisce a sostenere il ritmo della messa in scena rendendolo ancora più serrato.

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Foto di Francesco Imperatore e Adriano Di Benedetto

© Pietro Romano